
Non stai morendo e non è un infarto, si tratta “solo” di ansia. Ma non è una condizione così difficile da affrontare, se si usano le strategie giuste. Lo Shiatsu propone la sua
“Il cuore batte più forte del normale, ma il ritmo non è così accelerato da far pensare a una tachicardia. Però sento che non va bene.
Il fiato è corto, e sembra che faccia fatica a “fare il giro”. Sarà che sono fuori allenamento.
I pensieri sono rapidi, confusi, disorganizzati e non mi permettono di fare bene quello che sto facendo. Non riesco a concentrarmi.
Al centro del petto, sento come se lo sterno premesse contro i polmoni e il cuore. Le mani tremano leggermente e sono sudate anche se non fa caldo. Mi chiedo se sto per avere un attacco cardiaco!
Mi sento spossato da questa condizione, forse è meglio che vada a dormire. Ma faccio fatica, mi rigiro nel letto e mi sveglio sudato e spaventato dopo pochi minuti da quando mi sono addormentato.
La mattina sono uno straccio e quel senso di oppressione non mi abbandona. Ma non devo farlo vedere agli altri, devo far sembrare che sia tutto a posto.”
Chi conosce l’ ANSIA probabilmente troverà familiare la situazione appena descritta sopra. Spesso non sappiamo da dove arriva, né cosa l’a provoca. Sappiamo solo che c’è. E non appena ce ne rendiamo conto, sembra quasi che l’averne preso coscienza ne abbia aumentato l’intensità. Siamo impotenti, non ne abbiamo il controllo e viviamo con la paura che un attacco possa capitare in qualsiasi momento. A volte è costante , permanente e continua per giorni e giorni. In alcuni casi la crisi è così violenta da annebbiarci la vista e i pensieri e ci sembra di essere sul punto di morire. E’ un attacco di panico! Arriviamo a pensare di avere qualche problema cardiovascolare e allora andiamo a farci vedere dal medico o addirittura corriamo al Pronto Soccorso. Ma non abbiamo niente che non va. Allora iniziamo a pensare di avere qualche tipo di disturbo mentale, o perfino un tumore al cervello! Ne parliamo con gli amici, ma quelli (belli sereni e rilassati) sembra che non capiscano e ci fanno sentire ancora più soli. Forse siamo veramente pazzi! Ci chiudiamo in noi stessi cercando di dissimulare il più possibile il nostro incomprensibile disagio e , presi dalla disperazione, arriviamo anche ad usare dei farmaci per calmarci.
L’ansia, se non affrontata o ignorata, può essere l’anticamera della depressione e per questo non va sottovalutata! Può essere di conforto sapere che coloro che ne soffrono sono molti di più di quelli che si possa immaginare, anche i più insospettabili, anche quelli che noi crediamo essere solidi come una roccia e sicuri di sé. L’ansia non fa distinzione tra le categorie di persone e in questo senso è molto democratica. Lo è perché il meccanismo che causa l’ansia è più o meno lo stesso per tutti, anche se le cause possono essere molteplici (piccoli o grandi traumi del passato, eccessiva preoccupazione, mancanza di riposo , stress).
Come funziona questo fenomeno in termini olistici e cosa possiamo fare CONCRETAMENTE per affrontarlo?
Lo Shiatsu è una Disciplina Bionaturale. Significa che cerca di risolvere i problemi usando le risorse naturali che il nostro corpo e la nostra anima hanno a disposizione. Lo Shiatsu non pretende assolutamente di sostituirsi alla Psicologia o alla Medicina, semmai si propone come pratica di supporto a percorsi tradizionali di terapia.
In termini Bionaturali l’ansa si può interpretare come un segnale per farci capire che qualcosa nella nostra vita non sta andando come vorremmo. Questa stonatura ci porta inconsapevolmente ad assumere un ritmo di respiro scorretto che, se protratto nel tempo, causa tutta la fenomenologia descritta sopra.
Dal punto di vista evolutivo noi esseri umani moderni, pur con tutta la nostra tecnologia, siamo esattamente uguali ai nostri antenati delle caverne, con le stesse paure ataviche che imperversano inesorabilmente il nostro inconscio. Di fronte al pericolo , l’uomo primitivo reagiva preparandosi alla fuga, aumentando la frequenza cardiaca, accelerando il respiro e riducendo al minimo le funzioni cerebrali per concentrare tutta l’energia nelle gambe e preparasi a correre per scampare alla morte. Una volta messosi in salvo, tutta la sua fisiologia tornava a normalizzarsi. E tuttora funzioniamo in questo modo, che ci piaccia o no.
Eccesso di “input” , sovrabbondanza di informazioni , bombardamenti pubblicitari e ritmi di vita insostenibili che caratterizzano la nostra contemporaneità , possono essere percepiti dal nostro “uomo delle caverne interiore” come una minaccia e come un pericolo concreto. Poco importa se si tratta dell’esame all’università, del capoufficio che ci rende la vita impossibile, delle richieste infinite dei figli o del rapporto col nostro partner che non va proprio a gonfie vele: il nostro inconscio lo interpreta come un attacco alla nostra incolumità (e di fatto lo è!). Ecco allora che si verifica tutta la sequenza di cui abbiamo parlato sopra. Il problema, però, è che la “modalità di fuga” che per il “cavernicolo” era temporanea, diventa costante nell’uomo contemporaneo a causa della scarsità di momenti di tranquillità. Non c’è tempo per rilassarsi! Non siamo in grado di farlo, o addirittura, forse, non VOGLIAMO farlo.
Il respiro si fa costantemente corto, si “ferma” alla base dello sterno e “rimbalza” in testa, velocemente. Dopo un pò di tempo, il diaframma (quel mantice alla base della cassa toracica che favorisce la respirazione) inizia ad irrigidirsi , creando una zona di tensione proprio sulla bocca dello stomaco, dando quindi anche una sensazione di nausea permanente. I pensieri seguono il ritmo del respiro, e se esso è veloce e irregolare, la nostra mente segue questo andamento diventando agitata e confusa.
Ma come fa lo Shiatsu a venirci in soccorso se viviamo questo tipo di condizione?
Un trattamento rivolto a risolvere una condizione generale di ansia è fatto di vari “step”. Generalmente l’ansia, come appena detto, si concentra sulla bocca dello stomaco e sullo sterno, ma andare a lavorare direttamente in quella zona non è la migliore delle strategie perché di solito è doloroso. E’ sicuramente più efficace iniziare in maniera “indiretta” dalla schiena o dalla testa. Ai lati della colonna vertebrale si snoda il sistema nervoso: intervenendo fisicamente su di esso si può iniziare a portare un po’ di equilibrio con una serie di delicate pressioni esercitate tra una vertebra e l’altra, dando un po’ di sollievo anche alle contratture muscolari quasi sempre presenti in questa zona. L’ Operatore può anche, come possibile opzione, trattare i piedi, utilizzando la riflessologia plantare Shiatsu : è risaputo che massaggiare i piedi, anche senza alcuna competenza professionale, aiuta a rilassare, quindi se è fatto in maniera “scientifica” il risultato è garantito! Dopo aver così “preparato il terreno”, si può provare a lavorare direttamente sull’addome, sede vera è propria della condizione di ansia. Con molta delicatezza l’ Operatore riesce ad ammorbidire la zona del diaframma sbloccandolo con varie tecniche, ma sempre con tatto e dolcezza. In questo passaggio avviene la vera trasformazione, in cui si percepisce nettamente lo scioglimento dei primi nodi e si inizia a respirare più liberamente. Infine si può lavorare sulla testa: il suo trattamento ha lo scopo di rilassare la mente influenzandola con il tocco delle dita. Può essere il finale perfetto per una sequenza-esempio di questo tipo. Alla fine del trattamento, la persona dovrebbe sentirsi decisamente meglio e piacevolmente intontita. Certo, l’ansia non è scomparsa del tutto, ma si sperimenta un piccolo assaggio di equilibrio e leggerezza.
Lo scopo dello Shiatsu è quello di educare (o ri-educare) il nostro sistema corpo-mente, aiutarlo a ritrovare una dimensione di equilibrio che è andata perduta, forse anche già in tenera età. La buona notizia è che se anche non siamo in grado di creare autonomamente questa condizione armonica , la sappiamo riconoscere istintivamente nel momento in cui la sperimentiamo. E’ così che nel trattamento, l’Operatore CREA questa tanto agognata dimensione di serenità in modo che la persona possa percepire tutte le sensazioni positive che essa fa provare. Il nostro corpo, la nostra mente, la nostra anima ne rimangono “segnate”, infatti un commento che spesso si sente fare a fine seduta è : “Era da tanto tempo che non mi sentivo così! Mi sembra che mi sia stato tolto un peso dallo stomaco!” .
Chiaramente dopo questa esperienza la persona tenderà a ricercare la stessa sensazione e lo farà inizialmente con altre sedute di trattamento. Man mano che si procede nel percorso il corpo del Ricevente impara a “lasciar andare le tensioni” sempre più facilmente e a entrare più velocemente nella condizione di rilassamento: comincia a intuire come fare a liberarsi dell’ansia, o quantomeno ad alleggerirne il peso. Affidandosi allo Shiatsu si comprende come allungare il respiro, come ammorbidire la rigidità del diaframma, come allentare le tensioni muscolari e ad “alleggerire i pensieri”. L’ Operatore sa perfettamente come guidare la persona in questa direzione, molto semplicemente perché è parte del percorso di formazione di un Operatore Shiatsu quello di lavorare su di sé per controllare le emozioni e raggiungere la calma interiore, quindi è un processo che ha sperimentato su di sé. L’ aspetto affascinante di questa disciplina, infatti, è che è estremamente pratica, e la maggior parte di quello che si impara è derivato dal’esperienza personale e non dallo studio sui libri. Un approfondimento su questo aspetto evolutivo dello Shiatsu lo potete leggere in questo articolo: “Cos’è lo Shiatsu?”.
Un pò alla volta il Ricevente acquisisce anche maggior lucidità e con essa arrivano anche delle intuizioni, delle piccole “illuminazioni” che possono aiutarlo a comprendere le CAUSE che stanno all’origine della sua ansia. Man mano che si prosegue nel percorso , la persona inizia a diventare sempre più autonoma fino al momento in cui può cominciare a camminare con le sue gambe. L’ Operatore Shiatsu servirà , da un certo punto in poi, solo nei momenti più difficili, ma fondamentalmente i meccanismi che possono contrastare l’ansia vengono compresi e applicati in autonomia.
Lo Shiatsu non ha controindicazioni, opera secondo i principi della Legge di Natura e non prevede l’uso di farmaci o di approcci terapeutici invasivi. E’ una via percorribile facilmente da chiunque e a qualunque età ed è veramente di sostegno per chi soffre di ansia.
Quindi, perché non tentare questa strada di speranza?