Shiatsu: quanti trattamenti devo fare?

La “Via dei 5 Passi”

Dopo aver sperimentato lo Shiatsu col primo incontro, la domanda che mi fanno tutti i nuovi clienti è :

“Quanti trattamenti devo fare per cambiare la mia condizione?”

Dopo essermi trovato molte volte in questa situazione, e non sapendo mai esattamente cosa rispondere, ecco che finalmente ho trovato il bandolo della matassa e, come sempre, sono stati i miei ospiti a farmi da Maestri !

Premessa: questo articolo e le considerazioni in esso contenuti sono puramente INDICATIVI ! Rappresentano una traccia per una strategia di lavoro, e ciò significa che NON è una linea di azione valida IN OGNI SITUAZIONE; la forza dello Shiatsu è nella sua elasticità e capacità ad adattarsi ai bisogni della singola persona e non affidarsi a rigidi protocolli.

Quante volte mi è capitato! In studio arriva un nuovo cliente, ci si conosce, si stabilisce un’ intesa quasi immediata, si fa il trattamento, la persona è soddisfatta….e arriva la fatidica domanda: “Quanti trattamenti devo fare per risolvere la mia disarmonia?”

Ammetto che la domanda mi mette in difficoltà per due ragioni. La prima è che mi sento responsabile del denaro che le persone mi danno: sono convinto dell’efficacia dell’arte che pratico, ma mi rendo conto che un percorso di trattamenti Shiatsu per molti può essere impegnativo sul piano economico, e quindi non voglio illudere nessuno con false promesse. Il secondo motivo è che, in realtà, non è semplice quantificare un numero di incontri preciso, dato che lo Shiatsu non è -per così dire- una “scienza esatta”.

Lo Shiatsu è efficace fin dal primo trattamento, ma se una persona desidera cambiare RADICALMENTE la propria condizione , difficilmente una sola seduta produrrà dei risultati duraturi nel tempo.

Ma come sempre accade, in armonia con la natura empirica ed esperienziale del percorso di crescita professionale dell’ Operatore Shiatsu, le risposte arrivano dallo studio attento del proprio lavoro, e dai “feedback” che mi regalano i miei Uke! (“Uke”=ricevente, cliente)

Sono così arrivato a capire che, in linea generale, sono necessari almeno 5 TRATTAMENTI CONSECUTIVI E RAVVICINATI affinché un percorso si sedute Shiatsu abbia un impatto CONCRETO nella Vita di una persona !

Ho chiamato questo percorso in modo VOLUTAMENTE EVOCATIVO “La Via dei 5 Passi”, ed ora ve lo vado ad illustrare.

“LA VIA DEI 5 PASSI”

Primo Passo: Scoperta. Lo Shiatsu è un’esperienza umana e il primo incontro è ovviamente importante: Operatore e Ricevente si devono conoscere, sia attraverso la parola che attraverso il contatto. Di solito il cliente si rilassa e il risultato finale è buono, ma è naturale che non ci sia stato un totale abbandono per via di una giustificabile minima diffidenza che concentra l’attenzione della persona nel cercare di capire cosa stia accadendo. Comunque normalmente il cliente capisce che può fidarsi e non vede l’ora di tornare per il secondo appuntamento.

Secondo Passo: Dubbio. E’ IL MOMENTO PIU’ DELICATO DEL PERCORSO! Il Ricevente arriva entusiasta e non vede l’ora di assaporare di nuovo la sensazione del primo incontro. Il trattamento si svolge bene, ma spesso capita che il cliente non sperimenti la stessa emozione della volta precedente e facilmente ha anche provato qualche momento di dolore. Potrebbe essere deludente, e potrebbe anche sorgere il dubbio di essersi illuso la volta precedente. Ma ho notato che accade quasi sempre! Perché? Perché dopo aver “rotto il ghiaccio” con la prima seduta, e aver compreso di potersi fidare dell’ Operatore, il Ricevente in questo secondo passaggio si “lascia andare” un po’ di più ed è un po’ più sensibile alle pressioni. E’ in questa seconda fase che emergono le VERE disarmonie. Nel Primo Passo ciò non è accaduto perché la sua attenzione era rivolta a cercare di capire cosa stava facendo l’Operatore. Ma non è un problema, perché il Professionista sa interpretare i “feedback” dei suoi assistiti!

Terzo Passo: Bilanciamento. Dal mio punto di vista, il vero Professionista segue i suoi Ospiti anche tra una seduta e l’altra, perché si sa che il trattamento manifesta i suoi effetti anche (e soprattutto) nei giorni successivi al giorno in cui è stato eseguito. Basta una telefonata o un messaggio per capire come si sta evolvendo la situazione! Nel Terzo Passo, quindi, l’ Operatore esegue il trattamento con gli aggiustamenti necessari derivati dall’analisi dei “feedback” ricevuti. Solitamente in questo Passo si centra l’obbiettivo e il Ricevente è pienamente soddisfatto dell’effetto conseguito!

Quarto Passo: Profondità. Se il trattamento al Terzo Passo si è dimostrato efficace, nel Quarto l’Operatore ripete le stesse manovre della seduta precedente, ma cercando di andare ancora più in profondità con le pressioni in modo da aumentare ulteriormente l’efficacia e la durata dell’effetto. Se i “feedback” relativi al Terzo Passo non sono stati del tutto soddisfacenti, si apportano ulteriori correzioni alle tecniche.

Quinto Passo: Stabilizzare. Ormai l’Operatore ha compreso perfettamente la situazione e le manovre vengono eseguite precise ed efficaci, senza alcun dubbio su quello che c’è da fare. Il Ricevente ha la totale fiducia e si abbandona subito ai piaceri (o ai dolori, dove necessario) di un trattamento eseguito a regola d’arte e calibrato al meglio per sé, e percepisce chiaramente il cambio di condizione rispetto al primo incontro!

Mantenimento. A questo punto si possono tirare le somme: è sufficiente il lavoro svolto? Servono altre sedute? Dipende! Se è necessario, si può programmare un altro ciclo di 3 o 5 incontri, a seconda della sensazione di Uke. In ogni caso, per esperienza personale, consiglio VIVAMENTE delle sedute di mantenimento regolari per conservare la nuova condizione generale raggiunta.

Conclusioni

La “Via dei 5 passi” è una traccia di lavoro, è una suggestione che ho voluto mettere giù per rendere un po’ l’idea di cosa sia un percorso Shiatsu. Non si tratta di una “strategia antica” derivata da chissà quale tradizione: è solo un mio pensiero derivato dall’esperienza.

E non è nemmeno un protocollo rigido e infallibile : le variabili sono infinite, come infinite sono le diversità che ci distinguono l’uno dall’altro. Può essere che l’approccio giusto si trovi già nel Primo Passo e quindi non sia necessario sperimentare la fase che ho chiamato “Dubbio”, come può essere che nemmeno con cinque trattamenti si riesca a scalfire la superficie della disarmonia.

La cosa certa è che che se una persona vuole lavorare veramente, deve prendersi degli impegni con sé stesso e “La Via dei 5 Passi” è un modo per onorare questa intenzione.

DEVO DECIDERE DI FARE UN PERCORSO CON COSTANZA E REGOLARITA’ per vedere dei risultati, e questo principio non vale solo per lo Shiatsu, ma anche per tutti gli altri aspetti della Vita!

Inoltre, se una persona vuole cambiare un’ aspetto “negativo” della propria Vita, dovrebbe prendere in considerazione anche l’idea di modificare quelle abitudini e quegli atteggiamenti che lo hanno portato a sviluppare quella condizione.

L’ Operatore può essere d’aiuto anche in questo senso perché molto spesso anche lui ha attraversato periodi difficili nella propria Vita (anzi: è probabile che sia il motivo per cui ha deciso di avvicinarsi allo studio dello Shiatsu) e, se è riuscito a superarli, potrebbe essere un buon consigliere.

Anzi: potrebbe essere UN BUON AMICO

BUONA VITA !

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